La Fortezza oltre allo spumante, ha portato sul podio, come terzo miglior vino rosso d’Italia la riserva ‘Enzo Rillo’. Ecco cosa è scritto sull’annuario di Luca maroni: “Bicchiere ormai d'eccellenza qualitativa complessiva quello della cantina ‘La Fortezza’. Vini performanti in ogni diversa categoria, versatilità che è effetto della qualità della materia prima così come di rispettosa, filologica enologia trasformativa. Brillano allora inossidati e puri i diversi varietali, con il Greco Sannio 2015 di turgore e nitore floreale, il Fiano Sannio 2015 morbido e setoso, l'Aglianico Frizzante Rosato, linfatico e briosamente ciliegioso. Fuoriclasse assoluti i tre vini migliori. La Falanghina Enzo Rillo 2015, ai vertici della tipologia per la suadenza, la fittezza e la nitidezza della sua fruttosità sì pura. L'Aglianico Riserva Enzo Rillo, in assoluto è fra i rossi italiani migliori dell'anno, (terzo classificato) è un gran vino che con la sua mora speziata maestosa i nostri sensi ammanta con rara fittezza espressiva. Rivelazione assoluta infine L'Oro del Marchese Falanghina Extra Dry: il miglior Charmat italiano dell'anno con la sua spumosità cremosa, la sua perfetta armonia palatale fra morbidezza e acida spina, l'inossidata e clorofillosa pulizia della sua briosa olfattiva livrea. Chapeau”.
"Questi riconoscimenti – ha affermato il patron della cantina Enzo Rillo - vanno prima di tutto al nostro bellissimo territorio”. E Rillo spiega perché ha creato ‘La Fortezza’: “Se mi domandassero perché un imprenditore di successo già affermato nel campo delle costruzioni, della sicurezza stradale, impegnato nel tessile e nel terziario avanzato, decide di investire nel settore vitivinicolo la risposta non potrebbe che essere una: amo la mia terra. La amo perché ho un attaccamento mai sopito alle mie origini, sono prima di tutto figlio di contadini, con un’infanzia e un’adolescenza trascorse a scorrazzare tra i campi tra gente umile ed onesta a Torrecuso, dove sono nato e dove vivo dirigendo le mie attività. Solo chi è cresciuto e vive in contatto con la terra, con il sole, con l’aria e con l’acqua, solo chi è portatore di una sana cultura del lavoro potrà raccontare alle generazioni che verranno, e in primo luogo ai propri figli, le emozioni forti che fanno tutt'uno con il sudore e l’asprezza del lavoro nei campi. Fondere questi sentimenti con la più moderna tecnologia, con l’esperienza e la professionalità, con il desiderio di produrre e commercializzare convivialità, qualità, emozioni, - ha concluso Rillo - è stato un passo quasi obbligato per chi come me da anni ha come primo obiettivo quello di far conoscere in Italia e nel Mondo il nostro territorio”.
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